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Re-Plaid tesse progetti culturali.
L’associazione promuove la sensibilizzazione verso la riduzione dei rifiuti e dello spreco attraverso idee, eventi, progetti che parlano del quotidiano e delle abitudini da cambiare, di come si può produrre e con quali materiali, del coinvolgimento della collettività per collaborare in modo efficace alla sostenibilità.
Re-Plaid intercetta i rifiuti prima che divengano tali e poi li trasforma.
Come accade ai fenomeni di cambiamento che partono dal basso, Re-Plaid si è fatta portavoce di un modo di intendere il rifiuto come risorsa che è molto vicino e sentito dalla collettività e lo si ritrova negli attuali stili di vita.
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Qui, in una soglia molto stretta tra l’idea di riuso e di riciclo, l’elemento maglione di lana, senza subire passaggi di rigenerazione meccanica, acquisisce una seconda vita.
Può trasformarsi in plaid, gatto, topo o qualsiasi altro soggetto. La rielaborazione è quella individuale della creatività, dell’abilità manuale e dell’autoproduzione. E’ un riciclo che inspira e coinvolge ciascuno di noi a guardare gli oggetti del quotidiano con altri occhi, a dare loro un altro valore e a indirizzarli verso un nuovo ciclo di vita, in cui gli oggetti si rifiutano di essere rifiuti e riacquistano affettività.
Nei progetti Re-Plaid c’è l’idea del prodotto ecologico, a basso impatto ambientale, dell’ecodesign, del consumo critico, dell’economia del recupero, della riduzione dello spreco.
Ma non è tutto. C’è un ingrediente in più: l’empatia che suscita un oggetto Re-Plaid. I plaid e gli animaletti ci parlano della seconda vita di un maglione, dell’incontro fra le persone, della solidarietà che scatta tra chi progetta e chi invia il materiale salvandolo dal suo destino di rifiuto.
Le finalità sociali di Re-Plaid, oltre a quelle solidaristiche, indirizzano verso la promozione della cultura del riciclo e della creatività attraverso esempi concreti e tangibili “da toccare con mano” che entrano nuovamente a far parte della nostra vita.